Ortodonzia preprotesica: tutto quello che devi sapere su questa tecnica evoluta
L’ortodonzia è intesa da molti come una branca dell’odontoiatra finalizzata a migliorare esteticamente il sorriso. Sembra quindi avere una valenza puramente estetica, ma il suo valore funzionale è primario, soprattutto quando si entra nell’ambito dell’ortodonzia preprotesica.
Ma cosa si intende quando si parla di ortodonzia preprotesica?
Per spiegare al meglio questa tipologia di ortodonzia evoluta dobbiamo fare un passo indietro, provando a capire cosa succede quando si perde un dente.
La perdita di un dente può influire notevolmente anche su tutti gli altri. I denti, infatti, mantengono la loro posizione toccandosi gli uno con gli altri. Il “sistema bocca” è infatti perfetto quando si considera negli equilibri della sua totalità. Con la perdita di un dente, gli altri adiacenti possono spostarsi perché perdono l’ “appoggio”, interrompendo quindi la “catena di contatto”. Questo, alla lunga, può produrre spostamenti dentali che poi si traducono in problemi importanti come infiltrazione di placca o tartaro, sottosquadri, difficoltà nello spazzolamento.
L’ortodonzia preprotesica ci offre la possibilità di correggere questi spostamenti avvenuti nel tempo. Questa tecnica evoluta, che si realizza in collaborazione tra odontoiatra e chirurgo, prevede l’inserimento di impianti temporanei che servono a spostare il dente e a rimetterlo nell’asse corretto. Così facendo si crea così lo spazio idoneo per mettere il nuovo dente in modo anatomicamente corretto. E con l’inserimento del giusto impianto e della giusta corona si ripristina l’armonia tra gli spazi, senza perdere tessuto, in modo esteticamente valido e funzionalmente idoneo.
Il risultato è immediatamente visibile ed iconografico. Una semplice radiografia mostra infatti l’evoluzione con il dente, finalmente, dritto e al suo posto.
1 – Situazione di partenza: dente mancante da tempo ha creato un’inclinazione del molare e quindi uno spazio non congruo per l’inserimento dell’impianto.
2 – Inserimento di un mini impianto ortodontico per distalizzare il dente e creare quindi lo spazio anatomicamente corretto per l’impianto e la successiva corona.
3 – Radiografia intermedia di controllo
4 – Riallineamento corretto del dente posteriore e ripristino dei rapporti anatomici corretti grazie all’ortodonzia preprotesica.
Vuoi saperne di più? Parliamone insieme.