Implantologia post estrattiva: alcune cose che devi sapere

La nostra filosofia è incentrata sul recupero del dente: curare, prima ancora di sostituire. È anche vero, però, che ci sono alcuni casi in cui il dente non si può recuperare. In questo caso la soluzione è l’implantologia post estrattiva che permette di rifunzionalizzare subito dal punto di vista estetico.

Sull’implantologia si parla tanto. È l’ancora pubblicitaria di molti centri dentali, ma al di là di “prezzi shock” e delle promesse miracolose, quelle su cui bisogna concentrarsi è il metodo, la tecnica, l’approccio scientifico. Perché i vostri dentisti, prima di essere dei venditori, devono essere dei medici.
Uno degli aspetti su cui vogliamo focalizzarci in questo post è quello relativo al “vano” in cui va inserito il dente. Cercheremo di spiegarlo in modo semplice e chiaro così che ogni paziente possa comprendere tutto al meglio: il diritto alla conoscenza di cure e terapie è fondamentale.

Quando si toglie il dente non sano resta chiaramente uno spazio scoperto che è quello in cui alloggiava la radice del dente nonché quello in cui dovrà essere inserito il nuovo impianto. Spesso questo non è affatto il foro ideale per l’inserimento per motivi differenti (il dente era poco allineato, storto, non ci può essere alcuna coincidenza). In questo caso bisogna creare un altro alloggio in cui inserire l’impianto. E tutto nella medesima seduta. Naturalmente, tutto ciò avviene in modo più veloce, sicuro e pratico, grazie agli esami tridimensionali e, in alcuni casi, alla microscopia operativa.
Ma cosa fare, allora, con l’ “altro foro”? La soluzione giusta è quella di riempirlo con dei biomateriali che mantengono il volume, fondamentale per garantire l’estetica grazie alla corona che va messa sopra l’impianto.

Naturalmente tutto previa valutazione clinica.
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